Cantate Inni con Arte 2023: vincono la “Luce” e la speranza
Scritto da Valeria De Simone il 30/10/2023
Cantate Inni con Arte 2023: i tre vincitori
«Fammi scoppiare di gioia di vivere». Recita così Luce, il brano di Reale, riarrangiato con grande entusiasmo e passione dal coro di San Romano, vincitore per la categoria Animazione della preghiera alla sesta edizione di Cantate Inni con Arte. «Fammi strumento per portare intorno a me Luce».
Non ci sono parole migliori per descrivere l’atmosfera che sabato 28 ottobre si è respirata alla parrocchia di San Luca Evangelista al Prenestino la quale ha accolto oltre 500 persone tra coristi, musicisti e accompagnatori esultanti. Una grande festa irradiata dalla musica, potente mezzo di condivisione e preghiera, che si è conclusa con la magistrale interpretazione dell’ospite della serata, Alessandro Capitani, organista del coro della Diocesi di Roma e docente di organo liturgico, il quale ha eseguito un offertorio fatto a sezioni di Gilman.
Insieme al coro diretto dalla giovane Daniela Travaglini, primo classificato per «l’efficacia, la suggestione, la capacità di coinvolgere e l’originale esecuzione del brano», vincono il Festival 2023, per la categoria Brani inediti per la celebrazione eucaristica, la CorAle Femminile Aureliano, diretta da Piera Lanciani con Regina Coeli, musicato dal cantore della Cappella Sistina Cezary Arkadius Stoch e per la categoria Editi il coro Psallite Sapienter della parrocchia di San Saturnino, diretto Angelo Coccìa, con il brano Bonus est Dominus di Giovanni Pierluigi da Palestrina.
Entrambi in latino, ispirati a testi sacri, ed eseguiti a cappella, si sono fatti portatori di un messaggio di speranza in questo periodo di guerre e forti divisioni in Europa e in Medio Oriente.
Cantate Inni con Arte 2023: il linguaggio della musica
Anche per questa edizione, considerata l’alta qualità dei brani e delle esecuzioni, difficile è stata la scelta della giuria, composta da Francesco d’Alfonso, critico musicale dell’Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma, Claudio Silvestri, direttore del coro Decima Quinta, e Luigi Ferrante, presidente regionale per il Lazio di FEDERCORI e presieduta da monsignor Marco Frisina. «La vittoria vera – ha infatti ricordato in apertura della serata il parroco di San Luca Evangelista, don Romano De Angelis – è essere insieme, poter curare la liturgia attraverso la musica».
«È bello vedere l’entusiasmo dei cori, delle parrocchie, di coloro che si danno da fare tutto l’anno nelle comunità. Sentire gli applausi che fanno tremare la chiesa di San Luca è una grandissima emozione», ha detto il direttore del coro della Diocesi di Roma lanciando un messaggio ai presenti: «Cercate di essere costanti e di sfruttare l’occasione meravigliosa di fare questo servizio».
E a conclusione del Sinodo, che tra i temi portanti ha proprio l’ascolto, quello della musica liturgica e del canto «è uno dei linguaggi che dobbiamo praticare» ha detto il vescovo per il settore Est nonché delegato per la Cultura della Diocesi di Roma monsignor Riccardo Lamba, intervenuto durante una serata per un saluto e un incoraggiamento ai partecipanti. «Dovrebbe essere sempre più accurato, dovrebbe esserci un’ attenzione sempre più raffinata, una valorizzazione anche per far avvicinare i giovani alle parrocchie. Sarebbe bello – questo il suo augurio – se questa esperienza del Festival potesse essere estesa a ogni settore».
Intanto, è stata già svelata sabato scorso la data del Festival 2024, anno davvero importante per la nostra Diocesi, come ricordato da monsignor Frisina (non solo San Giovanni in Laterano festeggia i suoi 17 secoli, ma il coro della Diocesi di Roma celebra 40 anni). Vi aspettiamo il prossimo 26 ottobre!