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Glaucoma, il ladro silenzioso della vista. La prevenzione è fondamentale

Scritto da il 15/03/2024

Glaucoma: la settimana mondiale

glaucoma, prevenzione Al via domenica scorsa, si chiude domani, sabato 16 marzo, la Settimana mondiale del Glaucoma di IAPB Italia Onlus che, grazie alla collaborazione delle strutture dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, tra cui quella di Roma, coinvolge in modo capillare i territori con la distribuzione di opuscoli informativi nelle piazze dei capoluoghi di provincia, controlli gratuiti o visite di approfondimento con oftalmologi.

Nel mondo sono circa 76 milioni, quasi 1 milione nel nostro Paese, le persone affette da glaucoma. Ma solo la metà è consapevole di esserne affetta.

Infatti «purtroppo – spiega ai nostri microfoni il dottor Alfonso Savastano, dirigente medico presso il Policlinico Gemelli di Roma, che si occupa di glaucoma e di chirurgia vitreo retinica, –  viene definito il ladro silenzioso della vista dal momento che non ci sono sintomatologie specifiche che ci fanno fare una diagnosi precoce.

È fondamentale, comunque, fare prevenzione con «visite oculistiche periodiche a partire dai 40 anni se non ci siano state in precedenza problematiche oculistiche».

 

Ascolta l’intervista integrale al dottor Alfonso Savastano: 

Glaucoma acuto: il più pericoloso

glaucoma, visita oculistica«I glaucomi sono tutti pericolosi – aggiunge Savastano –  perché a differenza di altre patologie come ad esempio la notissima cataratta, la vista che ci portano via non è recuperabile. Una volta che viene fatta la diagnosi, quello che possiamo fare è cercare di non perdere quello che abbiamo in quel momento.

Ne esistono di diversi tipi: dal glaucoma infantile, a quello giovanile, fino a quello cronico ad angolo aperto e, il più pericoloso di tutti, il glaucoma acuto, che è una condizione anatomica. Quindi è importantissimo fare dei controlli periodici perché proprio su questo tipo di glaucoma è possibile fare tanta prevenzione che può andare dall’applicazione di un laser che si chiama iridotomia oppure all’intervento precoce di estrazione del cristallino naturale (un intervento di cataratta) perché, per predisposizione anatomica, è troppo spesso.

Solitamente sono più predisposte ad avere questo tipo di patologia quelle persone che hanno un difetto opposto a quello della miopia. Sono, cioè, fortemente ipermetropi, solitamente dalle 2 o 3 diottrie in più.

Possono esserci, poi, dei segni premonitori dell’attacco (che si chiamano attacchi subentranti di glaucoma e, a differenza dell’attacco di glaucoma vero e proprio che necessita di terapie mediche e/o chirurgiche, si risolvono spontaneamente): il paziente nei mesi o nelle settimane precedenti l’attacco vero e proprio può avere dei bagliori, o vedere degli aloni colorati intorno alle luci, soprattutto la mattina o la sera, e allo stesso tempo accusare cefalgie localizzate profonde al centro della testa.

Se un attacco di glaucoma viene gestito per tempo non è detto che porti alla perdita inesorabile della vista. Sicuramente è una condizione pericolosa, bisogna andare in centri che sappiano gestire questa patologia. Ma non è detto che sia necessaria una terapia chirurgica, vi è anche una terapia medica da applicare in base alle condizioni dell’occhio».

Glaucoma: la pressione oculare, il fattore più importante

L’età non conta. «Purtroppo il glaucoma è caratterizzato da fattori genetici, alcuni ben noti, altri un po’ meno. Sicuramente la familiarità è fondamentale. Esistono delle forme di glaucoma congenito anche nei bambini o addirittura neonati che portano alla manifestazione di un occhio molto grande, il cosiddetto buftalmo. In questo caso sarà il pediatra o il neonatologo a suggerire in base alle condizioni e alla morfologia degli occhi i determinati approfondimenti diagnostici da compiere».

Anche se secondario, adottare una buona alimentazione è importante. «Condizioni, ad esempio, come la neuropatia alcoltabagica causano un danno alla struttura del nervo ottico (dovuto all’eccessivo consumo di fumo e alcol) che può addizionarsi a quello glaucomatoso. Non dimentichiamo che, per quanto riguarda il glaucoma, esiste tutto il capitolo della neuroprotezione che riguarda proprio l’apporto corretto di sostante nutraceutiche al nervo ottico per evitare che quelle fibre nervose possano morire velocemente. Tutte le sostanze che hanno un alto tasso di pigmentazione come il radicchio, la rucola, fanno bene al sistema nervoso. Più specificatamente la citicolina, supporto alimentare che più favorisce la sopravvivenza delle cellule nervose. Se assunta regolarmente ogni giorno, riesce a rallentare il danno glaucomatoso, ovviamente in condizioni in cui la pressione dell’occhio sia ben controllata.

È proprio questa che arresta o rallenta significativamente la progressione del danno glaucomatoso. «Non è detto che ci sia una pressione limite, al livello del quale bisogna portare gli occhi. Quella giusta, che non determini il danno ai nervi ottici, può variare da paziente a paziente. Per questo è importante controllare periodicamente il campo visivo, effuttuare l’OCT della macula e delle fibre nervose».


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