Nella Via Crucis al Colosseo tutta la forza delle famiglie
Scritto da Valeria De Simone il 15/04/2022
Via Crucis al Colosseo: voce alla famiglie
Una coppia di giovani sposi, che ha già sperimentato come «il matrimonio non sia solo un’avventura romantica, ma anche Getsemani». Una famiglia con un figlio disabile, una vedova con figli e una famiglia adottiva. E ancora, nonostante le polemiche dei giorni scorsi, una donna ucraina e una russa.
Sono tra i protagonisti della Via Crucis al Colosseo con Papa Francesco che questa sera, dopo due anni di restrizioni, a causa della pandemia, è tornata ad animare il centro di Roma. Persone fragili, eppure forti, che affrontano, con speranza, e la luce della preghiera, le piccole grandi sfide di ogni giorno: dalla precarietà economica alla malattia che distrugge i sogni. Dall’impossibilità di diventare genitori agli imprevisti che irrompono lungo la strada, mandando all’aria i piani di una vita. Fino alla guerra, così difficile da comprendere.
«Tu, che hai voluto vivere in una famiglia – è la loro preghiera al Signore in questo venerdì Santo – guarda con benevolenza le nostre famiglie: esaudisci le preghiere, ascolta i lamenti, benedici i propositi, accompagna il cammino, sostieni le incertezze, consola gli affetti feriti, infondi il coraggio di amare, concedi la grazia del perdono, rendile aperte ai bisogni degli altri».
Via Crucis al Colosseo: “Carne di Cristo quotidiana”
A risuonare al Colosseo «storie vere, concrete. Carne di Cristo quotidiana» così come definite da Gianluigi De Palo, presidente nazionale del Forum delle associazioni, che, insieme alla moglie Anna Chiara Gambini, ha coordinato la redazione delle meditazioni familiari e si sta occupando dei servizi legati al X Incontro mondiale delle famiglie, in programma a Roma dal 22 al 26 giugno prossimi.
Stazione dopo stazione, a passarsi la Croce chi, come Gesù, flagellato e coronato di spine, ha sperimentato il dolore, ha subito giudizi, ingiustizie e sentito tradito o ancora chi, durante la pandemia, ha assistito, inerme, alla crisi del matrimonio di una figlia.
«Non si finisce mai di essere mamma e papà», di condividere, come il Cireneo, la Croce. Una Croce che, anche se dolorosa, «nasconde un segreto di felicità» hanno ricordato due nonni nella IX stazione.
«Sotto la Croce – si prosegue nella X stazione – ogni famiglia, anche la più sbilenca, la più dolente, la più strana, la più monca, trova il suo senso profondo».
Via Crucis al Colosseo: il dramma della guerra
Sorpresa alla XIII stazione. Invece della tradizionale meditazione, è piombato il silenzio sul Colosseo: a portare la Croce due donne, Irina e Albina, russa la prima, ucraina la seconda, ma soprattutto due amiche. Una scelta dal forte valore simbolico che fa da contraltare alle polemiche della vigilia. Orazio Coclite, voce storica della Via Crucis, ha detto: “Di fronte alla morte, il silenzio è più eloquente delle parole”.
«Siamo persone. Siamo venuti qui per i nostri figli – conclude una famiglia di migranti – Moriamo ogni giorno per loro, perché qui possano provare a vivere una vita normale, senza le bombe, senza il sangue, senza le persecuzioni. Siamo cattolici, ma anche questo a volte sembra passare in secondo piano rispetto al fatto che siamo migranti. Se non ci rassegniamo è perché sappiamo che la grande pietra sulla porta del sepolcro un giorno verrà rotolata via».