Santa Maria Maggiore: ad aprile la benedizione dei nuovi ambone e sede
Scritto da Valeria De Simone il 29/03/2023
Santa Maria Maggiore: il nuovo ambone e la nuova sede della Basilica
Saranno benedetti sabato 1 aprile, nel corso di una Liturgia della Parola presieduta dal cardinale Stanisław Ryłko, alle ore 16, i nuovi ambone e sede della Basilica di Santa Maria Maggiore. Fino a oggi amovibili, saranno fissi a seguito del percorso di rinnovamento degli spazi liturgici voluto da Papa Francesco, che ne ha approvato i progetti.
Siamo di fronte, si legge in una nota diffusa dalla Basilica, al «nuovo in continuità con la storia e la tradizione», frutto di un «lavoro corale messo in campo dall’equipe Arte e Architettura delle Pie Discepole del Divin Maestro, che ha ideato e realizzato un progetto per lo spazio architettonico a servizio del Popolo di Dio integrando gli elementi originali della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore nel rispetto delle norme liturgiche, lasciando inalterate le opere fisse esistenti. Le forme scelte, e la fattura dei materiali utilizzati, rispettano ed esaltano il principio di continuità del contesto architettonico della Basilica, in armonia con l’architettura e l’arredo liturgico già esistenti».
Santa Maria Maggiore: tradizione e innovazione
In particolare la sede, fanno ancora sapere da Santa Maria Maggiore, è il luogo della presidenza del celebrante: «indica ed esalta il compito che egli ha sia di presiedere l’azione liturgica, sia di guidare la preghiera del popolo santo di Dio. È stata progettata rispettando e migliorando la dimensione funzionale consentendo così al celebrante di poter presiedere la Comunità. Concretamente tali azioni si sono tradotte nella modulazione delle altezze ponendo la nuova sede in relazione con l’ambone e l’altare Papale.
L’ambone, invece, «nella sua conformazione, conferisce un carattere di stabilità e saldezza che il luogo di proclamazione della Parola di Dio deve trasmettere» e, «come ricordano le premesse al rito di benedizione, “deve corrispondere alla dignità della parola stessa e ricordare ai fedeli che la mensa della parola di Dio è sempre imbandita, da quando il Cristo, vincitore della morte, con la potenza del suo Spirito ha rovesciato la pietra dal sepolcro” (n.1238 del Benedizionale)».