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Papa Francesco: una frase per ogni anno di pontificato

Scritto da il 13/03/2023

Papa Francesco: 10 anni fa la sua elezione

Il primo giunto «dalla fine del mondo», il primo appartenente all’ordine dei Gesuiti, il primo “influencer” con 9 milioni di follower su Instagram, ma soprattutto il primo a scegliere il nome di Francesco, uomo della povertà, della pace e della custodia del Creato. Jorge Mario Bergoglio è stato il Papa della novità e sorprese. Fin dai primi istanti del suo pontificato. Dal suo candido “Buonasera” pronunciato affacciandosi dalla Loggia di San Pietro il 13 marzo 2013. Con la sua semplicità disarmante (per cui è amato da molti, ma disprezzato da tanti) entra immediatamente in contatto con i suoi interlocutori.

«Vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo,  – dice quella sera di 10 anni fa, chinando il capo – chiedo che voi benediciate il vostro vescovo».

papa francesco

Papa Francesco: le parole chiave del suo Pontificato

Un gesto semplice quanto potente, come molti compiuti di lì a poco. È il 28 marzo 2013, due settimane dopo la sua elezione, quando si reca al carcere minorile di Casal del Marmo, a Roma, per la lavanda dei piedi del Giovedì Santo. Cinquanta giovani detenuti e detenute partecipano alla cerimonia, lasciando che Papa Francesco lavi loro i piedi, li asciughi e li baci.

Quattro mesi più tardi sarà a Lampedusa per il suo primo dei 40 viaggi pastorali che lo porteranno, in 10 anni, dal Sud Sudan all’Iraq, dal Madagascar al Bangladesh, dalle Filippine al Brasile. «Ho sentito che dovevo venire qui a pregare» dice dopo l’ennesima tragedia nel Mediterraneo. E così che in pochi mesi diventa il Papa dei migranti, degli invisibili, degli scartati. Il Papa degli ultimi e delle periferie. Il Papa della consolazione (Tutti ricorderete la preghiera in una piazza San Pietro vuota il 27 marzo 2020). Il Papa della misericordia.

Miserando atque eligendo”, “[lo vide] con sentimento di amore e lo scelse” è non a caso il motto impresso sul suo stemma pontificio. Parole che trovano concretezza piena già dal 2015 con il Giubileo straordinario dedicato proprio alla Misericordia, uno dei cardini del suo pontificato insieme alla cura del Creato e alla fratellanza. E ancora alla santità della porta accanto e all’evangelizzazione per una Chiesa povera e per i poveri, improntata alla sinodalità, per una Chiesa in uscita, dove ognuno, nessuno escluso, è chiamato a fare la sua parte per costruire ponti e abbattere muri.

papa francesco

Papa Francesco: una frase per ogni anno

Tante le frasi pronunciate da Papa Francesco nel corso di questi anni. Frasi incisive, seppure semplici, dette a braccio, o impresse nelle encicliche e nelle esortazioni apostoliche. Ne abbiamo selezionate 10, una per ogni anno del suo pontificato:

2013: «Non lasciate che altri siano protagonisti del cambiamento! Voi siete quelli che hanno il futuro! Voi… Attraverso di voi entra il futuro nel mondo. A voi chiedo anche di essere protagonisti di questo cambiamento. Continuate a superare l’apatia, offrendo una risposta cristiana alle inquietudini sociali e politiche, che si stanno presentando in varie parti del mondo. Vi chiedo di essere costruttori del mondo, di mettervi al lavoro per un mondo migliore. Cari giovani, per favore, non guardate dal balcone la vita» (27 luglio, Gmg di Rio de Janeiro).

2014: «La misura dell’amore di Dio è amare senza misura. E la nostra vita, con l’amore di Gesù, ricevendo l’Eucaristia, si fa dono» (Angelus, 22 giugno).

2015: «Sognate grandi cose. Sognate che con voi il mondo può essere diverso. Se voi date il meglio di voi stessi aiutate il mondo a essere diverso. Non dimenticare, sognate. Le persone hanno due occhi, uno di carne e uno di vetro. Con l’occhio di carne vediamo quello che guardiamo. Con l’occhio di vetro vediamo ciò che sogniamo» (20 settembre, viaggio a Cuba).

2016: «Avvicinati ai problemi, esci da te stesso e rischia, rischia. Altrimenti la tua vita lentamente diventerà una vita paralitica; felice, contenta, con la famiglia, ma lì, parcheggiata. È molto triste vedere vite parcheggiate; è molto triste vedere persone che sembrano più mummie da museo che esseri viventi» (18 giugno, incontro a Villa Nazareth).

2017: «Gli esseri umani, per quanto siano diversi gli uni dagli altri, sono stati creati per vivere insieme. Nei contrasti, pazienta: un giorno scoprirai che ognuno è depositario di un frammento di verità» (20 settembre, Udienza).

2018: «Nessuno di noi deve sentirsi “superiore” ad alcuno. Nessuno di noi deve guardare gli altri dall’alto in basso. Possiamo guardare così una persona solo quando la aiutiamo ad alzarsi» (28 giugno, Messa ordinazione cardinali ).

2019: «Dove c’è il Vangelo c’è rivoluzione. Il Vangelo non lascia quieti, ci spinge: è rivoluzionario» (2 gennaio, Udienza).

2020: «Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri» (27 marzo, Preghiera per la fine della pandemia). 

2021: «È sempre possibile ricominciare, anche dalle macerie» (3 aprile, Messa di Pasqua). 

2022: «Pensiamo per essere concreti a quei gesti quotidiani di amore che portiamo avanti con fatica: ai genitori che si dedicano ai figli facendo sacrifici e rinunciando al tempo per sé stessi, è la porta aperta di Lui, porta stretta, aperta; pensiamo a coloro che si occupano degli altri e non solo dei propri interessi, quanta gente è così, buona; pensiamo a chi si spende al servizio degli anziani, dei più poveri e dei più fragili; pensiamo a chi va avanti a lavorare con impegno, sopportando disagi e magari incomprensioni; pensiamo a chi soffre a motivo della fede, ma continua a pregare e ad amare; a quanti, anziché seguire i propri istinti, rispondono al male con il bene, trovano la forza di perdonare e il coraggio di ricominciare» (21 agosto, Angelus).

2023: «Dio non ci ama a parole, ma coi fatti; non dall’alto, da lontano, ma da vicino, dal di dentro della nostra carne, perché in Maria il Verbo si è fatto carne, perché nel petto di Cristo continua a battere un cuore di carne, che palpita per ciascuno di noi» (1 gennaio, Giornata mondiale della Pace). 


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