Ritmi e tempi radiofonici – Fabio Colagrande
Ritmi e tempi radiofonici: il settimo appuntamento di “Ascoltare e farsi ascoltare”
Penultimo incontro di “Ascoltare e farsi ascoltare” a cura dell’Ufficio per la Pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport della Diocesi di Roma. Come possiamo rimettere al centro la parola, in una società in cui si predilige l’immagine? A rispondere Fabio Colagrande, giornalista di Radio Vaticana Italia.
«In radio – spiega – il tempo è fondamentale. Ho imparato la velocità, che non vuol dire superficialità. Chi fa radio deve trasformare ciò che ha appreso in una parola chiara, semplice».
La voce dello speaker radiofonico, poi, «deve avere una certa musicalità». Come è cambiata nel corso degli anni? È inoltre necessario stabilire più piani di ascolto per ampliare l’immaginazione di chi ascolta. La radio, infatti, a differenza della tv, stimola la nostra fantasia. Altro aspetto importante dal punto di vista dei ritmi e tempi radiofonici è la conduzione di una diretta che nasce da una giusta sintesi tra preparazione e improvvisazione.
Perché la radio resiste ai nuovi media e piace ancora ai giovani? Che dire, invece, di Clubhouse?