Donna, vita, libertà. A Roma la manifestazione per il popolo iraniano
Scritto da Valeria De Simone il 21/02/2023
Donna, vita, libertà: il racconto di Myriam
«Se la casa del vicino va a fuoco e noi non aiutiamo a spegnerlo, il fuoco arriva anche a casa nostra». Sono le parole accorate di Myriam (nome di fantasia) pronunciate ai microfoni di Radiopiù Roma. Cittadina iraniana, che vive e lavora in Italia, ha lanciato un appello affinché il suo popolo non sia lasciato solo nella battaglia per la riconquista delle libertà: di pensiero, di espressione politica e sociale «che ognuno ha fin dalla nascita».
«La rivoluzione è cominciata da mesi. O meglio, da mesi se ne parla, ma il popolo iraniano sta soffrendo da più di 43 anni per un regime violento e crudele. I giovani vengono torturati, stuprati, uccisi, colpiti da proiettili negli occhi. Più di 18 mila, nell’ultimo periodo, le persone imprigionate: studenti, avvocati, attivisti per i diritti umani, medici, scrittori, artisti, giornalisti.
Donna, vita, libertà: le manifestazioni a Roma e a Milano
«Noi, in Europa, quindi, cerchiamo di dare voce e sostegno a chi non ce l’ha e di mostrare, nel nostro piccolo, la parte giusta della storia. Ma anche di far capire che regime e popolo iraniano non sono la stessa cosa».
In particolare, domani, mercoledì 22 febbraio, al suono di Donna, vita, libertà, slogan divenuto celebre nei mesi scorsi dopo la morte di Mahsa Amini, la giovane curda arrestata dalla polizia a Teharan perché non indossava correttamente l’hijab, si manifesterà a Roma in piazza San Giovanni in Laterano.
All’incontro, “The time has come”, organizzato dagli iraniani a Roma, prenderanno parte Masih Alinejad, giornalista e attivista, diventata la voce delle donne iraniane, e Hamed Esmaeilion, medico e scrittore, tra i leader dell’opposizione democratica all’estero.
Ma non è l’unico evento in programma. Venerdì 3 marzo a Milano si terrà “Uniti per la nazione iraniana”. Interverranno, tra gli altri, l’ex sindaco Gabriele Albertini e il consigliere del Comune di Trento, Marcello Carli.
(Nella foto a destra il principe Reza Pahlavi, tra i leader di opposizione di destra che non presenzierà all’incontro per motivi di sicurezza).
Il mondo ha bisogno di pace
Ieri, intanto, migliaia di persone hanno manifestato a Bruxelles contro il regime iraniano, mentre i ministri degli Affari Esteri dell’Ue si sono accordati per congelare i beni e negare i visti ai ministri della Cultura e dell’Istruzione iraniani, quinto pacchetto di sanzioni diretto contro Teheran per la repressione delle manifestazioni nel Paese.
«Il problema non è solo l’Iran (e di conseguenza l’Iraq, la Siria e la Russia)» sottolinea Myriam. «C’è l’Afghanistan, c’è l’Ucraina. Il mondo ha bisogno di più pace e di stabilizzazione. Non possiamo rimanere indifferenti, la guerra è arrivata alle porte dell’Europa. Ognuno può fare qualcosa contro gli estremismi, per la libertà e per la democrazia».