Giovanni Paolo I beato. Francesco: “L’amore fino alla fine”
Scritto da Valeria De Simone il 05/09/2022
Giovanni Paolo I beato: la cerimonia a San Pietro
Giovanni Paolo I beato – Sarà celebrato ogni 26 agosto, giorno in cui nel 1978 salì al soglio pontificio, Giovanni Paolo I, il Papa del sorriso. Quel sorriso, ha ricordato ieri Papa Francesco durante la cerimonia di beatificazione, con il quale Albino Luciani «è riuscito a trasmettere la bontà del Signore» in soli 33 giorni.
«È bella – ha sottolineato il pontefice in una piazza San Pietro gremita nonostante la pioggia – una Chiesa con il volto lieto, il volto sereno, il volto sorridente, una Chiesa che non chiude mai le porte, che non inasprisce i cuori, che non si lamenta e non cova risentimento, non è arrabbiata, non è insofferente, non si presenta in modo arcigno, non soffre di nostalgie del passato cadendo nell’indietrismo.
Preghiamo questo nostro padre e fratello – è l’invito di Francesco – chiediamo che ci ottenga “il sorriso dell’anima”, quello trasparente, quello che non inganna. Chiediamo, con le sue parole, quello che lui stesso era solito domandare: “Signore, prendimi come sono, con i miei difetti, con le mie mancanze, ma fammi diventare come tu mi desideri”».
Giovanni Paolo I beato: una vita nel segno dell’amore e dell’umiltà
Giovanni Paolo I beato – Il nuovo Beato, ha ricordato ancora Bergoglio, ha vissuto così: «nella gioia del Vangelo, senza compromessi, amando fino alla fine. Egli ha incarnato la povertà del discepolo, che non è solo distaccarsi dai beni materiali, ma soprattutto vincere la tentazione di mettere il proprio io al centro e cercare la propria gloria.
Al contrario, seguendo l’esempio di Gesù, è stato pastore mite e umile. Considerava sé stesso come la polvere su cui Dio si era degnato di scrivere. Perciò diceva: “Il Signore ha tanto raccomandato: siate umili. Anche se avete fatto delle grandi cose, dite: siamo servi inutili”».
Ma non solo. Luciani è stato testimone dell’«amore intramontabile» di Dio. Un amore «che non si eclissa mai dalla nostra vita, risplende su di noi e illumina anche le notti più oscure». Un amore «fino in fondo, con tutte le sue spine: non le cose fatte a metà, gli accomodamenti o il quieto vivere».
Allo stesso modo, ha precisato Papa Francesco – Gesù ci chiama a vivere senza compromessi. «Se, per paura di perderci, rinunciamo a donarci, lasciamo le cose incompiute: le relazioni, il lavoro, le responsabilità che ci sono affidate, i sogni, anche la fede. E allora finiamo per vivere a metà – e quanta gente vive a metà, anche noi tante volte abbiamo la tentazione di vivere a metà –, senza fare mai il passo decisivo – questo significa vivere a metà –, senza decollare, senza rischiare per il bene, senza impegnarci davvero per gli altri».