“Cristiani contro 2”: Gianni Maritati racconta il suo nuovo libro
Scritto da Valeria De Simone il 26/01/2021
Cristiani contro 2: scrivere contro per scrivere per
Una raccolta di saggi alla scoperta di autori che hanno lasciato il segno nella nostra cultura. Dopo il successo del primo volume, che spazia da Iacopone a Umberto Eco, Gianni Maritati propone, «proprio come in una fiction» una nuova e avvincente serie: “Cristiani contro 2, i grandi dissidenti della letteratura italiana da Dante a Camilleri”, edita dalla Tau.
Ancora una volta 12 gli scrittori protagonisti: da Macchiavelli ad Alda Merini, da Tasso a Verga, da Pomilio a Chiusano. L’idea è quella, spiega Maritati, che spera già in una «trilogia» con pagine internazionali, di «esaminare scrittori e poeti da un punto di vista un po’ diverso». Capire «cioè quale è stato il loro atteggiamento nei confronti del sacro e della religiosità».
Non si tratta di una distinzione netta tra atei e credenti. «Molti degli autori scrivono contro per scrivere per. Cioè sono contro l’ipocrisia, contro il malaffare, contro tutto ciò che in qualche modo offusca il messaggio del Vangelo». Dunque, «da questo punto di vista, anche autori dichiaratamente o considerati normalmente non cristiani» diventano importante punto di riferimento «per i credenti perché mettono a nudo le contraddizioni e i mali».
Così accade «che Leopardi o Camilleri sembrino più cristiani rispetto ad altri autori. In realtà – sottolinea ancora Maritati – ciò che accomuna tutti questi scrittori è l’onestà intellettuale. Cioè anche il non credente guarda al religioso in modo lucido, coerente, onesto. Non possiamo dire che sia a priori sbagliato o giusto».
Ascolta l’intervista all’autore:
Cristiani contro 2: le opere letterarie dal valore immenso ed eterno
In “Cristiani contro 2” Gianni Maritati cerca «di riproporre opere poco conosciute o dimenticate, magari all’epoca estremamente famose, ma poi cadute in un po’ in disuso. Si tratta di raccolte di poesie, romanzi che meriterebbero di essere letti e riletti sia dal punto di vista umano che artistico».
Opere «dal valore immenso ed eterno» che racchiudono «un messaggio umano, ma soprattutto cristiano, dove si riscoprono l’incanto della natura, la bellezza, della famiglia, dell’amore come dono, i veri valori».
Un messaggio «drammaticamente attuale. La pandemia ha messo in luce che la nostra scala di valori è normalmente un po’ sbagliata. Bisogna rimettere al primo posto l’altruismo, la generosità, il rispetto per la natura. Riscoprire la cultura, i libri, l’amore per la giustizia, la verità».
Lasciarsi “convertire”. Come il cavaliere pagano dell’ “Orlando Furioso” che «rimane estasiato dal racconto del Vangelo di un povero eremita su un’isola deserta».
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