Ucraina. “Ricordate che eravate violini”: il 9 aprile l’evento di beneficenza
Scritto da Valeria De Simone il 04/04/2022
Ucraina: il 9 aprile “Ricordate che eravate violini”
«Voi che siete oppressi ed esaltati nel male ricordate che eravate violini pronti a suonare le ragioni del mondo […] il mio sguardo d’amore tornerà a ridarvi armonia».
Sono i versi, colmi di dolore e di altrettanta speranza, del Cantico dei Vangeli di Alda Merini. Parole, più che mai attuali, alla luce degli ultimi avvenimenti in Ucraina, che danno il titolo alla meditazione in un atto in programma il prossimo 9 aprile alle 17 al Salone del Pio Sodalizio dei Piceni (piazza San Salvatore in Lauro 15, Roma).
I proventi dell’evento, organizzato dall’associazione Fonte d’Ismaele e dall’Istituto di Medicina Solidale, da anni attivi nella capitale nel sostegno dei diritti e nella salvaguardia delle persone più fragili, e curato da Francesco d’Alfonso, del Servizio per la Cultura e l’Università del Vicariato di Roma, saranno devoluti all’accoglienza di mamme e bambini fuggiti dalla guerra.
L’evento
Al centro di Ricordate che eravate violini la Passione di Cristo narrata non solo attraverso le parole della poetessa milanese, ma anche con quelle di J. L. Borges, David Maria Turoldo, E. E. Schmitt e Jacopone da Todi.

Anastasia Doaga – attrice

Davide Panizza – attore
I testi, recitati dagli attori Davide Panizza e Anastasia Doagă, si alterneranno a brani vocali e strumentali di Gregorio Allegri, J. S. Bach, Claudio Monteverdi, Giovanni F. Sances, Tomas Luis da Victoria, Sylvius Weiss, Domenico Bartolucci e Morten Lauridsen.
A interpretarli Giovanna Gallelli (soprano), Edoardo Blasetti (tiorba e liuto) e Ottetto Vocale “Errar cantando” composto da Giulia Manzini, Stefano Guadagnini, Antonello Dorigo, Enrico Torre, Antonio Orsini, Roberto Zangari, Patrizio La Placa, Federico Benetti.

Ottetto vocale “Errar cantando”

Giovanna Gallelli – soprano

Edoardo Blasetti – liutista
Si tratta, spiega la dottoressa Lucia Ercoli, presidente dell’associazione Fonte di Ismaele, di «uno spettacolo di musica e recitazione che vuole richiamare l’attenzione della città a questa tragedia della guerra contro la popolazione ucraina.
Un invito a fare una riflessione su come la violenza debba essere bandita dalla società civile in qualsiasi forma essa si esprima.
Facciamo l’appello a regalare un biglietto per questo evento, tra l’altro situato nella vigilia della domenica delle Palme, in cui si ripercorre, anche attraverso l’esperienza e il dolore del Cristo, la speranza di una risurrezione per tutti».
Ucraina: le vite spezzate dalla guerra
Quanto ricavato servirà in particolare a sostenere un gruppo di mamme e bambine scappate dalle città più colpite dell’Ucraina e ospiti dal 4 marzo nel quartiere di Cinecittà, a Roma.
«Le loro vite – racconta ancora la dottoressa Ercoli – sono state spezzate dalla guerra. Sono tutte persone che avevano una professione, una casa, relazioni amicali, relazioni familiari e in un attimo la loro vita è stata distrutta.
Abbiamo dedicato dei laboratori di scrittura che potessero aiutare le ospiti ad esprimere il loro dolore, il loro vissuto. Le abbiamo sostenute con un’ equipe di educatori e psicologi.
Una notte si sono svegliate terrorizzate. Erano arrivate da poco nel nostro centro e nelle vicinanze c’è stata una festa con i fuochi d’artificio. Quello che per noi è un evento di gioia ha riproposto loro l’esperienza traumatica della guerra in Ucraina. Del terrore».
Ucraina: l’accoglienza e la rinascita
«Abbiamo organizzato un’accoglienza h24. Tutte le persone sono state accompagnate e sostenute dal momento del loro arrivo per tutte le esigenze: da quelle legate ai documenti necessari per essere sul territorio nazionale, come i codici sanitari, l’accompagnamento per il rilascio della certificazione di profughi, ai servizi, l’organizzazione dei pasti, l’ organizzazione di gite e di laboratori creativi, per permettere loro di sviluppare dinamiche di relazione così che si potessero sostenere l’uno con l’altro, l’insediamento nei centri di aggregazione.
Per esempio il sabato tutte loro vanno in un luogo animato dal Centro Oratori Romani per passare un pomeriggio di gioco oppure si organizzano passeggiate per il quartiere e per la città in modo da abituarli a orientarsi anche da soli.
Naturalmente c’è un grande lavoro e una grande fatica però i risultati che noi abbiamo ci incoraggiano. Veder sorridere i bambini e le donne, dopo aver visto i lori volti smarriti e vuoti i giorni in cui sono arrivati dall’Ucraina, ci dà tanta gioia».
Ascolta le parole della dottoressa Lucia Ercoli: