Vita consacrata: Papa, “Apriamo gli occhi e il cuore”
Scritto da Valeria De Simone il 02/02/2022
Vita consacrata: la Messa del Papa a San Pietro
Cosa muove i nostri giorni? Lo Spirito o la passione del momento? Cosa vedono i nostri occhi? Cosa stringiamo tra le braccia? Sono gli interrogativi che Papa Francesco ha posto questo pomeriggio nella Basilica di San Pietro durante la Messa in occasione della XXVI Giornata Mondiale della Vita Consacrata.
Simeone e Anna, protagonisti del Vangelo del giorno, che ricorda la presentazione del Signore al Tempio, attendono la venuta del Messia. «La loro testa è attiva, piena di movimento. Simeone – sottolinea il Santo Padre – si reca al tempio mosso dallo Spirito. È Lui che fa ardere nel cuore il desiderio di Dio. Fa cogliere Dio nella piccolezza e nella fragilità».
Da qui l’invito a essere come Anna e Simeone, che «aspettano senza scoraggiarsi, alimentando la fiamma della speranza che lo Spirito ha acceso il loro cuore», a discernere «le emozioni spirituali».
Vita consacrata: le braccia al futuro, come Simeone e Anna
Ma non solo. Bisogna aprire anche gli occhi. «Simeone vede e riconosce Cristo. Ecco il grande miracolo della fede: trasforma lo sguardo, cambia la visuale». Fa sì che gli occhi non si fermino alle apparenze ma scorgano le crepe della fragilità.
«Non sprechiamo l’oggi, guardando a ieri» è ancora il monito del Pontefice. «Come Anna e Simeone apriamo le braccia al futuro. Non rimaniamo ancorati al passato, per inerzia e per paura».
Poi, la risposta alla terza domanda: Cosa stringiamo tra le braccia?. «Dio ha messo Suo figlio tra le nostre braccia perché – ricorda Papa Francesco – accogliere Gesù è l’essenziale. Se accogliamo Dio a braccia aperte, accoglieremo anche gli altri. Simeone e Anna non si lasciano rubare la gioia dell’incontro».